In periodo natalizio oltre ad un'alimentazione equilibrata ed il più varia possibile, è fondamentale dedicare un po' di tempo a delle camminate all'aria aperta. A questo proposito, ho deciso di intervistare Manlio Danelli, Istruttore della Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal), nonchè Preparatore per i Corsi Run & Health Yakul, e fondatore della Scuola di Corsa Running Skull. Vediamo un po' cosa ci racconta:
1)
Manlio da quanti anni è che ti alleni? Come è nata la
passione per la corsa?
Corro da
sempre ma lo faccio in maniera continuativa dal 1997 complice un ex-fidanzata
appassionata di running con la quale ho iniziato ad allenarmi in modo più
sistematico partecipando anche alle prime gare di corsa campestre e di corsa in
montagna.
Dopo un
paio di anni, ho iniziato ad appassionarmi alle tecniche di allenamento e ho
iniziato ad aiutare amici runner che volevano approcciare il mondo della corsa.
Ho
successivamente frequentato il corso Istruttori della Federazione Italiana di
Atletica Leggera, acquisendo la relativa qualifica.
Attualmente
alleno i bambini ed i ragazzi nati negli anni 2008/2009 e negli anni 2002/2007
per conto della Federazione.
Privatamente alleno invece Runners adulti che
vogliono iniziare a correre o che puntano a migliorare le loro prestazioni su
gare dai 5 km
alla Maratona e organizzo corsi di Running aziendali (più un altro paio di
importanti novità che, però, per ora devono restare segretissime!!!!)
2)
Sei un istruttore ormai apprezzato da molti, cosa
consigli a chi si approccia alla corsa per la prima volta?
Il
consiglio fondamentale che do a tutti i miei allievi ed amici che iniziano a
correre è quello di “tenere duro”…all’inizio la corsa sembra essere solo una
gran fatica, uno sforzo dal quale si ha l’impressione di non trarre alcun
beneficio ne fisico ne mentale! Durante i primi allenamenti sembra impossibile
poter resistere o poter pensare di arrivare a correre per 30 o 40 minuti…ma se
si superano le prime settimane tutto prende una nuova dimensione e i
miglioramenti cominciano ad essere ben evidenti, insieme alle soddisfazioni e
ai benefici.
Altri
consigli importanti riguardano la scelta delle scarpe, unico vero “ferro del
mestiere” di chi corre e che può condizionarne pesantemente il rendimento sotto
tutti i punti di vista; la ricerca di uno o più compagni di corsa con i quali
condividere gioie e dolori delle uscite mattutine o serali (anche se,
personalmente ho bisogno di correre a volte anche in completa solitudine) e
magari, ma qui sono di parte, la ricerca di un buon trainer che, soprattutto
agli esordi, può impostare, motivare e consigliare il runner aiutandolo a non
commettere errori banali che possono però portare all’abbandono prematuro
dell’attività.
3)
Quanti allenamenti effettui alla settimana?
Prima di
intraprendere la carriera di istruttore a tempo pieno, mi allenavo mediamente
4/5 volte a settimana; attualmente, visto che ritengo importante correre anche
alcuni allenamenti insieme ai miei atleti, mi alleno più o meno tutti i giorni
e, in qualche caso, anche due volte al giorno; salvo casi eccezionali cerco
comunque di mantenere sempre almeno un giorno di riposo alla settimana per
recuperare al meglio, sia a livello fisico che a livello mentale.
4)
Cosa sei solito mangiare e bere prima, durante e dopo
un allenamento?
Purtroppo
da questo punto di vista non credo di essere un buon esempio!! Prima degli
allenamenti, anche prima di quelli lunghi fino a 30/35 km, sono solito non
mangiare assolutamente nulla e assumo solo acqua e una bella tazza di caffé
americano.
Durante
gli allenamenti corro in totale autonomia ovvero non mangio o non assumo
integratori di alcun tipo (barrette, gel, pastiglioni energetici, etc), curando
solo molto bene l’aspetto relativo alla reidratazione che, salvo condizioni
particolarmente difficili, affido comunque alla sola acqua.
Dopo gli
allenamenti più impegnativi o dopo gli allenamenti svolti in condizioni
difficili, reintegro con 500 ml di energetico salino (Polase Sport) e
ricomincio a seguire il mio normale regime alimentare (anch’esso non proprio
equlibrato) nel quale cerco semplicemente di privilegiare l’assunzione di
carboidrati a pranzo e di proteine a cena.
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